Dopo il ripascimento della zona orientale del litorale salernitano, ormai concluso da tempo, è partito da pochi giorni l’intervento che riguarderà il tratto di costa che parte dal Polo Nautico ed arriva alla foce del fiume Sele. Onestamente, il termine “ripascimento” riferito alla spiaggia mi ha sempre incuriosito e, allora, Internet alla mano, ho scoperto che “Il ripascimento, in inglese beach nourishment, in geomorfologia e in geologia è il fenomeno naturale di riporto lungo i fiumi, i laghi e le coste marine, di quantità di sabbia per l’azione dello scorrere delle acque lungo i fiumi e per l’azione delle onde e delle correnti in mare. Il termine letteralmente significa ‘ridare da mangiare’, ‘nutrire nuovamente’ per il pascolo degli animali. In questi casi il soggetto è la costa, dove viene rimpiazzato il materiale perduto con l’erosione”. Ecco, così in realtà mi torna meglio! “Ripascere” la costa cittadina, al di là dell’evidente, positivo, impatto di immagine per una Salerno sempre più orientata ad offrirsi come meta turistica, offre la possibilità anche ai cittadini di godere degli indubbi vantaggi di poter “ripascere”, nel senso di dare nuovo nutrimento, il benessere psicologico. Intuitivamente tutti noi attribuiamo al mare la capacità di nutrire la nostra anima. Il mare è un’esperienza totalizzante, spesso in grado di attivare un vero e proprio stato di felicità. Il contatto con il mare riesce a coinvolgere, contemporaneamente, tutti e cinque i sensi: la vista con la bellezza dei colori dell’acqua; l’udito col moto delle onde; l’odorato col profumo della salsedine; il tatto con la sensazione dell’acqua (o della brezza del mare anche quando non ci si immerge) sulla pelle; il gusto con il sapore di sale. Al ricercatore e biologo marino californiano Wallace Nichols va dato il merito, tuttavia, di aver studiato questa intuizione e di aver reso pubblici i risultati ottenuti nel suo libro, uscito pochi anni fa, dal titolo “Blue Mind: la scienza sorprendente che mostra come stare vicino, sopra, dentro o sotto l’acqua possa renderti più felice, più sano, più connesso e migliore in ciò che fai”. Nel testo si distingue tra una “red Mind” o una “blue Mind”. La prima è propria delle condizioni di vita caratterizzate dal frenetico movimento, tipico della vita stressante delle metropoli. La Blue Mind, invece, che mi auguro sarà possibile stimolare sempre di più grazie, appunto, all’intervento di ripascimento, è propria di uno stato di vita più calma e sereno. Coltivare una Blue Mind è possibile attraverso il mare, poiché è proprio questo elemento che consente di rinvigorire le menti stanche (soprattutto quelle stressate dalla tecnologia), aumentare i livelli di creatività, di empatia ed anche di generosità e di compassione, ma anche di rafforzare il sistema immunitario e diminuire l’ansia.
https://www.irno24.it/il-mare-per-rinvigorire-la-mente-stanca-un-ripascimento-dellanima
MAG
2024
Circa l'autore: